Uragano Mediterraneo, e attivo sul mar Jonio. Ecco la nuova traettoria ed effetti sull'talia

Graziano Brotto

Graziano Brotto Categoria: - Pubblicato il 18-09-2020

Il Medicane, una tempesta estrema che provoca onde altissime, pioggia e raffiche di vento che sfiorano i 150 km/h, e in movimento sullo Ionio. L'esperto spiega come si forma e cosa aspettarci in futuro

In questo ore un ciclone di rara potenza, denominato MEDICANE in termine tecnico (dalla fusione tra i termini dei termini inglesi MEDIterranean hurriCANE), dopo aver sfiorato l’Italia, si sta spostando verso la Grecia. Facciamo il punto della situazione per capire di cosa si tratta, la TRAIETTORIA aggiornata e i rischi per il nostro Paese.

Questo vortice è in movimento sullo Ionio e punta dritto verso la Grecia con il suo carico di temporali e venti violenti con raffiche che sfiorano i 150 km/h in mare aperto. Ma come fanno a formarsi questi cicloni?

Per caratteristiche fisiche e per forza i "Medicane" (denominati anche TLC, Tropical like Cyclone) non hanno nulla da invidiare ai classici cicloni tropicali o uragani che sferzano il settore tropicale dell'Atlantico, il Pacifico e l'Oceano Indiano. La "colpa" della formazione di questo vortice è da attribuire in buona parte alle temperature ancora molte elevate dei mari (l'ultimo dato riporta valori di circa 26-27°C sui settori dove transita il vortice) che alimentano di continuo questo ciclone fornendogli nuova energia fino a farlo diventare un Medicane, un ciclone simil tropicale. La caratteristiche essenziale è il "cuore caldo" (warm core in termine tecnico), ben presente soprattutto nei bassi strati, con temperature di oltre i +2°C +3°C (se non pure più) rispetto all'ambiente circostante. Questi cicloni riescono a conservare una grandissima potenza durante il loro tragitto che spesso si traduce in una intensa attività convettiva al centro, dove si possono celare dei sistemi temporaleschi particolarmente violenti, e da venti molto forti e turbolenti con raffiche ad oltre 120 km/h, spesso sotto forma di tempesta.

Ci sono dei rischi per il nostro Paese?

Le zone che potrebbero risentire di tale fenomeno sono le estreme regioni meridionali con la possibilità di rovesci temporaleschi: sud della Puglia, Calabria e i settori orientali della Sicilia. Da segnalare poi il deciso rinforzo dei venti nel corso della giornata di venerdì 18 settembre con raffiche fino a 70-80 km/h sui settori ionici ed oltre i 120 km/h in mare aperto. Massima attenzione invece poi per la Grecia, infatti secondo gli ultimi aggiornamenti il ciclone impatterà sulla Penisola ellenica nella mattinata di venerdì provocando piogge alluvionali.

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