
Dicembre con clima quasi primaverile: l’Italia rimane protetta da un impetuoso anticiclone, mentre l’arrivo dell’inverno autentico potrebbe tardare ancora un po’. Pur essendo prossimi alla conclusione della prima decade del mese, l’assetto atmosferico sul Mediterraneo continua a mostrare caratteristiche lontane dalla stagione invernale, con la massa d’aria subtropicale che mantiene condizioni dominanti su gran parte del territorio nazionale.
Nei giorni a venire, secondo gli aggiornamenti più recenti dei modelli previsionali, si rafforzerà una fase di stabilità e assenza di piogge da Nord a Sud, accompagnata da ampie schiarite e da un graduale aumento delle temperature. La scarsità di precipitazioni e i venti deboli favoriranno una crescita sensibile dei valori termici, destinati a portarsi nettamente oltre le medie del periodo. Le zone maggiormente coinvolte da questa anomalia delle temperature saranno il Sud e le Isole Maggiori, dove il clima assumerà tonalità quasi primaverili, con punte che potrebbero avvicinarsi ai 20 °C.
Condizioni piacevoli e clima mite anche al Centro, soprattutto lungo i litorali adriatici e lungo i settori appenninici. Scenario differente invece nelle aree più interne e sulle coste tirreniche, in particolare in Toscana, dove l’elevata stabilità atmosferica favorirà la presenza di strati nuvolosi bassi e foschie persistenti. Secondo le tendenze attuali, il robusto anticiclone potrebbe mantenersi per gran parte della settimana, rinviando un cambiamento significativo almeno all’inizio della prossima. Sotto questa fase apparentemente tranquilla si cela però un quadro atmosferico destinato a farsi più dinamico avvicinandosi al termine del mese.
Le ultime elaborazioni evidenziano infatti un vortice polare insolitamente debole nella fase iniziale dell’inverno. La presenza di zone anticicloniche tra Groenlandia e Canada e le continue ondulazioni del jet stream stanno mettendo sotto pressione la struttura del vortice, rendendolo più fragile e disturbato. Un vortice polare indebolito facilita gli scambi meridiani, cioè le irruzioni di aria fredda verso latitudini più basse. Se questo schema dovesse concretizzarsi, la seconda parte di dicembre potrebbe risultare molto più dinamica, con l’ingresso di correnti fredde dirette verso l’Europa e il Mediterraneo.
In tale contesto crescerebbe anche la possibilità di episodi di maltempo, con nevicate a quote variabili al Nord e piogge estese sulle regioni centro-meridionali. Un’eventuale frammentazione del vortice polare trasformerebbe l’attuale immobilità atmosferica in una fase caratterizzata da marcati contrasti termici, tipici dei periodi più instabili. In conclusione, mentre l’Italia attraversa una parentesi dal sapore quasi primaverile, l’inverno potrebbe mettere in atto la sua replica proprio nella seconda metà del mese. La situazione resta quindi aperta a sviluppi significativi.
Credit: articolo elaborato sulla base delle analisi dei modelli matematici ECMWF, Global Forecast System del NOAA, ICON, AROME e UKMO.
