
Abbiamo già affrontato più volte il tema della neve, un fenomeno meteorologico tra i più affascinanti e controversi, capace di stupire e al tempo stesso creare difficoltà. Se da un lato è essenziale per l’equilibrio idrico, i ghiacciai e l’agricoltura, dall’altro rappresenta un ostacolo per i trasporti e la vita frenetica delle città moderne.
Gli appassionati di meteorologia attendono con trepidazione le prime nevicate, ricorrendo anche a tecniche di osservazione come il “lampionismo”. Ci si chiede già se l’inverno porterà neve in pianura, mentre cresce l’entusiasmo ai primi segnali che i modelli indicano come potenziali “occasioni bianche”.
Quando l’evento si avvicina, o durante la nevicata stessa, emerge un fenomeno curioso, a metà tra scienza e percezione sensoriale: il profumo della neve. Ma è vero che l’aria “sa di neve” prima che inizi a cadere? E cosa si nasconde dietro questa sensazione?
L’aria da neve
Quello che molti descrivono come un odore pulito, fresco, talvolta metallico o minerale è in realtà il risultato di una serie di processi fisici e chimici che coinvolgono l’atmosfera e il nostro olfatto.
Prima e durante una nevicata l’aria è solitamente molto fredda e stabile. Non di rado si verificano inversioni termiche, in particolare nei casi di nevicate da “cuscino freddo”.
Le basse temperature rallentano la diffusione delle molecole odorose: con il calo termico diminuisce la pressione di vapore (come spiegato dall’equazione di Clausius-Clapeyron), e di conseguenza evapora una quantità minore di particelle nell’aria.
Le masse d’aria favorevoli alla neve provengono spesso da regioni artiche o polari, a volte continentali: risultano quindi più povere di aerosol inquinanti e più ricche di molecole ossidanti, talvolta con leggere intrusioni di ozono stratosferico.
In queste condizioni, diminuisce la concentrazione di composti organici volatili (VOC) e il nostro naso interpreta l’aria come più pulita, perché riceve meno stimoli olfattivi. L’atmosfera appare neutra, e proprio questa “assenza di odore” viene percepita come il caratteristico profumo di neve.
L’aroma dei fiocchi di neve
Non è solo l’aria a emanare questa sensazione, ma anche i fiocchi stessi, che durante la loro formazione e caduta subiscono trasformazioni chimiche interessanti. Così come il ghiaccio del freezer può assorbire odori dai cibi, la struttura ramificata del fiocco di neve intrappola molecole e aerosol presenti nell’atmosfera.
Una volta al suolo, il manto nevoso rilascia gradualmente le sostanze raccolte. Con il passare dei giorni l’odore può intensificarsi, anche per la presenza di micromolecole organiche in decomposizione percepibili pure a concentrazioni minime.
Lo smog e i cambiamenti climatici influenzano l’odore della neve?
Durante molte nevicate l’atmosfera presenta un profilo termico quasi uniforme o addirittura inversionale, che favorisce il ristagno degli inquinanti al suolo. Inoltre, il freddo porta ad un maggiore uso dei riscaldamenti domestici e all’accensione di stufe o camini, peggiorando la qualità dell’aria proprio mentre cade la neve.
Di conseguenza, il cosiddetto “profumo di neve” può essere alterato da particelle inquinanti, talvolta producendo sensazioni olfattive più gradevoli, altre volte accrescendo l’odore di fumo o smog.
Durante la formazione, la neve assorbe tutto ciò che incontra: metalli, ossidi di azoto, residui agricoli, polveri sottili, che possono persino fungere da “nuclei di ghiaccio”. Uno studio del 2017 ha dimostrato che i fiocchi possono catturare gli inquinanti provenienti dai motori a benzina e diesel, rilasciandoli poi al suolo al momento della fusione.
Per quanto riguarda i cambiamenti climatici, secondo la ricercatrice Parisa A. Ariya della McGill University, oggi la neve tende a profumare di più poiché le temperature più miti favoriscono la circolazione degli odori e il manto nevoso trattiene più sostanze presenti nell’aria.
Si può prevedere la neve dal suo odore?
Prevedere una nevicata è un’operazione complessa e non basta certo annusare l’aria. Servono modelli meteorologici ad alta risoluzione, dati provenienti da satelliti, radar e radiosondaggi, oltre a una profonda conoscenza del territorio interessato.
Tuttavia, quando le previsioni annunciano neve, vale la pena fermarsi un attimo e respirare l’aria: potresti percepire quel profumo unico che precede l’arrivo dei primi fiocchi. Poi, magari, guardare un lampione nella notte e godersi lo spettacolo della nevicata, forse proprio nella magica notte di Natale.
