
La fase di maltempo tipico delle festività è entrata nel vivo sul Nord Ovest, con conseguenze particolarmente evidenti tra Piemonte e Liguria. Le precipitazioni risultano diffuse e le nevicate risultano molto abbondanti lungo tutto l’arco alpino, favorite da una costante ventilazione di scirocco che trasporta grandi quantità di umidità verso le Alpi occidentali. Uno schema atmosferico ben noto, ma capace ancora una volta di produrre effetti rilevanti. I dati osservati stanno infatti crescendo rapidamente.
Meteo Piemonte: fase perturbata destinata a durare
La situazione atmosferica rimane bloccata, senza segnali di cambiamento a breve termine. Nelle prossime 36 ore il centro di bassa pressione continuerà a stazionare nel Mediterraneo, mantenendo un flusso umido costante verso il Nord Italia. Ne conseguirà un contesto ancora instabile e perturbato, con piogge e nevicate frequenti almeno fino alle prime ore di Giovedì Santo Stefano.
Sul Piemonte gli effetti saranno marcati. Nel corso della giornata odierna di Mercoledì la neve continuerà a cadere con buona intensità su Cuneese e Torinese, con quota neve intorno ai 900 metri e possibili abbassamenti locali nelle valli più chiuse del Cuneese. Gli accumuli più significativi si registreranno però sopra i 1000 metri, dove potranno sommarsi altri 30 e 40 centimetri di neve fresca in poche ore, un quantitativo di assoluto rilievo.
Natale imbiancato sulle Alpi occidentali
La fase più interessante dell’evento si collocherà tra Natale e Santo Stefano. Un afflusso di aria più fredda proveniente dall’Europa orientale raggiungerà l’Adriatico settentrionale per poi estendersi verso la Val Padana. I contrasti termici che si verranno a creare favoriranno nuove precipitazioni, con nevicate possibili anche a quote di alta collina.
Proprio il giorno di Natale è previsto un sensibile calo delle temperature su tutto il Nord. Questo permetterà un ulteriore abbassamento della quota neve su Valle d’Aosta e Piemonte. Le Alpi occidentali vivranno così un Natale dal sapore invernale a partire dagli 800 metri, con locali sconfinamenti a quote inferiori. Le aree di pianura resteranno fuori dai giochi, dal momento che i valori termici non saranno sufficientemente bassi per consentire accumuli sotto i 500 metri, fatta eccezione per qualche caso isolato nel Cuneese.
Accumuli nevosi molto rilevanti entro il 26 Dicembre
Il bilancio complessivo dell’episodio si annuncia notevole. Entro Venerdì 26 Dicembre il quantitativo totale di neve sulle Alpi occidentali risulterà abbondante e ben distribuito. Nel Cuneese, oltre i 1000 metri, sono attesi più di 1 metro e 20 centimetri di neve fresca complessiva. Sulle Alpi torinesi gli accumuli si collocheranno spesso tra 80 e 100 centimetri, con valori simili anche sulle Alpi Liguri.
Si tratta di nevicate fondamentali per il manto stagionale e per il settore turistico, soprattutto in una fase chiave dell’inverno. Allo stesso tempo non vanno ignorate le possibili criticità per la viabilità in montagna, in particolare nei centri alpini e lungo i principali collegamenti. È quindi consigliata la massima prudenza negli spostamenti. La quantità di neve sarà elevata e non sempre semplice da gestire.
