Meteo: irruzione artica imminente con pioggia freddo e vento tra San Silvestro e Capodanno gelo nella notte del Veglione

Graziano Brotto

Graziano Brotto Categoria: Previsioni - Pubblicato il 31-12-2025

Inizio del 2026 all'insegna del gran freddo su tutta Italia. Gelo nelle zone interne, rischio brinate e gelate.

L’inverno è pronto a entrare in scena proprio negli ultimi istanti del 2025. Nelle prossime ore una massa di aria molto fredda in arrivo dall’Europa orientale si riverserà sul Mediterraneo, estendendosi rapidamente all’Italia e determinando un netto calo delle temperature.

Non sarà una fase caratterizzata da precipitazioni diffuse o da nevicate importanti, bensì da freddo secco, una delle configurazioni più insidiose. I cieli spesso sereni favoriranno una rapida dispersione del calore nelle ore notturne, con la formazione di gelate estese anche in pianura e nei centri abitati.

 

Gelo nella notte di Capodanno, temperature in forte calo

Il picco del freddo è atteso tra San Silvestro e la notte di Capodanno, quando l’aria gelida si accumulerà negli strati più bassi dell’atmosfera e il raffreddamento notturno raggiungerà la massima efficacia.

 

Perché le temperature diminuiranno così bruscamente

Il fattore determinante di questa fase sarà l’irraggiamento notturno, un processo che si attiva con cielo limpido e ventilazione debole. In tali condizioni il terreno perde rapidamente il calore accumulato durante il giorno, cedendolo verso l’alto. Quanto più l’aria è secca e stabile, tanto più il raffreddamento risulta intenso. È lo stesso meccanismo che, soprattutto nelle campagne e nelle zone vallive, porta spesso a temperature molto più basse rispetto alle aree urbane.

Al Centro e al Nord questo fenomeno sarà particolarmente marcato. Al Sud, invece, la residua presenza della tramontana contribuirà a rimescolare parzialmente l’aria, contenendo il calo termico più estremo almeno nelle prime ore.

All’alba del 31 dicembre molte località si risveglieranno con valori ampiamente sotto lo zero. Le zone alpine e le grandi pianure interne risulteranno le più esposte. In Valle d’Aosta il freddo raggiungerà livelli molto bassi, con temperature tipiche delle notti più rigide dell’inverno. Anche le valli del Trentino Alto Adige faranno registrare minime decisamente negative, con un freddo pungente già dalle prime ore del mattino.

 

Val Padana sottozero fino a -5°C

La fase più fredda, però, è attesa nella notte di Capodanno. La Val Padana vivrà una delle notti più rigide della stagione finora. Tra Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna il gelo sarà diffuso, soprattutto lontano dai grandi centri urbani, con valori che potranno scendere fino a meno cinque gradi. Nelle campagne e nelle aree rurali, grazie all’assenza di vento, le temperature potranno risultare ancora più basse rispetto alle città, dove l’effetto isola di calore offrirà solo una protezione parziale.
Nelle valli alpine si potranno raggiungere minime inferiori a meno sette e meno nove gradi. Freddo molto intenso anche in montagna, in particolare oltre i duemila metri, dove i valori scenderanno al di sotto dei meno dieci gradi.

 

Freddo intenso anche al Centro

Anche le regioni centrali saranno interessate da questa fase gelida. Le zone interne di Toscana, Umbria e Lazio vedranno le temperature notturne scendere sotto lo zero con facilità, soprattutto nelle conche appenniniche. Lungo il versante adriatico il vento settentrionale manterrà valori leggermente più elevati, ma la percezione del freddo sarà accentuata dalla ventilazione.

Un aspetto rilevante è che il freddo più intenso non coincide sempre con le città principali, bensì con le piccole valli interne, dove l’aria fredda tende ad accumularsi e ristagnare.

 

Notte molto fredda anche al Sud

Al Sud le temperature minime si manterranno mediamente più alte rispetto al Nord, ma il freddo si farà comunque sentire. Il vento renderà l’aria più pungente, soprattutto lungo le coste e nelle zone esposte. Con l’arrivo della notte di Capodanno anche molte aree interne meridionali si avvicineranno allo zero, regalando un risveglio dal sapore pienamente invernale il primo giorno dell’anno. Sulle coste del Sud, in particolare in Puglia e Campania, le minime all’alba di Capodanno potranno scendere fino a due o tre gradi.

 

Questa ondata di freddo non porterà neve, ma segnerà il ritorno dell’inverno autentico, fatto di aria secca, cieli limpidi, brina sui prati e gelo notturno. Per salutare il 2025 serviranno abiti pesanti, guanti e sciarpe: il nuovo anno inizierà all’insegna del freddo, mentre per le nevicate più significative potrebbe essere necessario attendere l’Epifania.

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